Alcuni soggetti mostrano intolleranze più o meno significative nei confronti di alcuni materiali utilizzati nella produzione dei guanti per uso professionale.
Dall’allergia al lattice a quella al nitrile, vediamo quali sono i sintomi da tenere sotto controllo e quali rimedi possiamo adottare per evitare conseguenze spiacevoli.
GUANTI IN LATTICE: allergie e rimedi
I guanti monouso sono uno strumento indispensabile per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e impedire il contatto con agenti potenzialmente dannosi per l’organismo umano.
Occorre però tenere presente come in determinati individui, proprio l’utilizzo di un certo tipo di guanto possa condurre a effetti indesiderati.
Ci stiamo riferendo a quei casi di reazioni allergiche le quali possono aver luogo quando alcune persone entrano in contatto, più o meno diretto, con materiali e sostanze utilizzate nel processo di produzione dei guanti professionali.
Partiamo dalla trattazione delle allergie al lattice:
i monouso realizzati con questo materiale rappresentano senza dubbio la variante più diffusa e commercializzata in ambito sia lavorativo che domestico.
Il lattice, caratterizzato da una consistenza collosa e da un’aspetto lattiginoso (da qui l’origine del nome), viene ricavato dalla lavorazione della linfa estratta dagli alberi della gomma. Una volta isolata la materia prima, essa può essere convertita in gomma essicata o conservata allo stato liquido per essere sottoposta a ulteriori modificazioni, come nel processo produttivo dei guanti usa e getta.
Pur essendo una sostanza completamente naturale e biodegradabile, il lattice può però comportare un’ampia serie di reazioni allergiche.
Queste ultime sono causate da una risposta anomala dell’organismo umano, attivata nel momento in cui entra in contatto diretto o indiretto con alcune proteine presenti nel lattice di gomma naturale.
Solitamente si verifica una sovrapproduzione di anticorpi specifici dell’immunoglobine (IgE): riconoscendo come estranee e potenzialmente pericolose alcune componenti di tale materiale, il sistema immunitario innesca quindi una reazione difensiva esagerata.
L’intensità di tale risposta varia da soggetto a soggetto, a seconda del grado di intolleranza alle proteine sopraccitate.
Si possono verificare lievi dermatiti, caratterizzate da isolati sfoghi cutanei che interessano le zone del nostro organismo entrate in contatto con il lattice.
Ma è possibile anche la comparsa di difficoltà respiratorie più o meno gravi: alcuni individui possono manifestare reazioni allergiche anche a seguito della semplice inalazione per via aerea di micro-particelle del materiale. Questa seconda casistica è legata al fatto che i guanti sono spesso rivestiti di talco, per facilitarne l’indossatura: capita quindi che le proteine del lattice si leghino alla componente talcata del monouso, facilmente disperdibile nell’ambiente, e vadano a interessare le vie respiratorie della persona allergica.
In casi estremi non è escludibile neppure il verificarsi di shock anafilattici, per i quali si rende necessario un pronto intervento delle autorità sanitarie.
SINTOMI: L’allergia al lattice può essere lieve o grave, con sintomi quali:
- Lacrimazione degli occhi che diventano rossi;
- Starnuti o naso che cola;
- Tosse;
- Eruzione cutanea o orticaria;
- Costrizione toracica;
- Mancanza di respiro.
- Difficoltà di respirazione;
- Vertigini;
- Confusione;
- Sibilo;
- Nausea;
- Vomito;
- Battito rapido o debole;
- Perdita di coscienza.
Per evitare questo genere di conseguenze spiacevoli, è quindi essenziale sottoporsi in via preventiva a specifici test allergici in modo da conoscere i tipi di prodotti da evitare.
È importante informare il nostro medico o dentista della nostra allergia al lattice, cosicché egli possa scegliere un’alternativa al tradizionale guanto usa e getta e virare su dispositivi realizzati con metodi alternativi.
Attenzione deve essere posta anche nel settore dell’alimentazione, cercando di non mangiare cibi che possono essere stati maneggiati con dei monouso in lattice.
Nel caso di un contatto imprevisto con il materiale e di una conseguente manifestazione allergica, esistono comunque una serie di rimedi volti a ridurre le risposte immunitarie anomale del nostro organismo.
Per le dermatiti e le reazioni più lievi, si può ricorrere a trattamenti naturali: pomate a base di camomilla o calendula, olio di mandorla, creme a base di iperico o avena sono soluzioni ottimali per ridurre l’irritazione e dare sollievo alla nostra pelle.
Per i casi più gravi, può rendersi essenziale ricorrere, dietro consulto medico, anche a farmaci a base steroidea o ad antistaminici.
Si tratta in ogni caso di cure che servono esclusivamente ad alleviare i sintomi della reazione allergica e non agiscono sulla causa sottostante: l’allergia al lattice rimane incurabile, per questo motivo un’attenta prevenzione è essenziale.
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ALTERNATIVA PER CHI E’ ALLERGICO AI GUANTI IN LATTICE: Guanti senza Polvere – Guanti in Vinile e in Nitrile
È bene sottolineare come si sia registrata una diminuzione dei casi più gravi di reazione allergica a questo materiale.
A dare spiegazione di tale fatto è sicuramente l’introduzione negli ultimi anni di tecniche di produzione all’avanguardia dei guanti usa e getta: i monouso in lattice naturale vengono ormai prodotti e commercializzati in varianti privi di polvere talcata (primo responsabile della propagazione aerea delle micro-particelle del lattice) o a basso contenuto di proteine.
Si sono così ridotti significativamente i sintomi clinici e le sensibilizzazioni allergiche.
Ma a questa diminuzione contribuisce anche la diffusione di guanti professionali realizzati con materiali diversi dal lattice, spesso di origine sintetica, in grado di non scatenare reazioni indesiderate del nostro organismo.
Stiamo parlando dei guanti in vinile (il cosiddetto PVC), un prodotto di laboratorio non rintracciabile allo stato di natura.
I monouso in PVC si presentano come una soluzione altamente anallergica, pur mantenendo le stesse caratteristiche di resistenza e flessibilità di quelli in lattice.
Un discorso a parte va fatto per i guanti in nitrile, altra sostanza alternativa utilizzata nella realizzazione di questi prodotti. Si tratta di un composto organico sottoponibile a una serie di lavorazioni in laboratorio: ne possono derivare vari composti, tra cui anche un tipo di gomma sintetica che riesce a riprodurre le stesse qualità della gomma naturale. È però stata riscontrata una certa incidenza di reazioni allergiche a questo materiale.
Pur senza raggiungere l’intensità dei sintomi manifestati dalle persone intolleranti al lattice, alcuni soggetti dopo essere entrati in contatto con il nitrile hanno presentato fenomeni di irritazione e dermatite.
Queste conseguenze sono per lo più imputabili ai residui chimici del lungo processo produttivo che porta alla realizzazione del nitrile e dei suoi vari derivati. Pur non causando pericoli seri per la salute umana, tale situazione può rivelarsi particolarmente fastidiosa per il professionista coinvolto in un’operazione delicata e ad alta tasso di concentrazione.
Rimane quindi prioritario monitorare costantemente gli effetti spiacevoli che un dato materiale può arrecare al nostro organismo ed evitare ulteriori contatti diretti o indiretti con esso.
Per quanto riguarda il nitrile, è importante sottolineare come la tecnologia negli ultimi anni abbia aiutato a ridurre le reazioni a questo tipo di prodotto: sono stati infatti introdotti trattamenti di lavaggio prolungati che riducono sensibilmente la quantità di additivi chimici utilizzati nel processo industriale.
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